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| Titolo: I RACCONTI DELLA SECONDA SETTIMANA Ven Apr 10, 2009 10:27 pm | |
| “Arrotino, donne, è arrivato l’arrotino, forza donne scendete, affiliamo i vostri coltelli, ripariamo i vostri ombrelli. Abbiamo filo, elastico, calze, strofinacci e tutto quello che vi serve per la vostra casa, scendete donne, è arrivato l’arrotino …” Ogni sabato che Dio metteva in terra, alle dieci precise del mattino, io e i miei fratelli eravamo svegliati dalle urla del signor Arturo.
L'invito mi giunse inaspettato. Erano anni che non trascorrevo un po’ di tempo nella mia amata isola, dai tempi in cui, mio padre, un po’ per bisogno di soldi, un po’ perché mal consigliato da mio fratello,vendette l'appartamento che lì possedevamo. Nonostante io e mia madre proponessimo soluzioni alternative alla svendita,lui fu irremovibile e alla prima offerta, che non tardò ad arrivare, vendette.
E’ ancora là, la vecchia e sverniciata panchina di Piazza Cinecittà. I campi di bocce abusivi, a ridosso dell’ex Istituto Luce sono “scomparsi”, ed il glorioso e regio Istituto è diventato sede della X circoscrizione del Comune di Roma. Da lì vedo bene la mia vecchia casa al terzo piano di quel palazzo che era stata testimone di amori, cazzate, amicizie, dubbi e paure in un arco di 25 anni.
So perché mi hai dato appuntamento qui e so anche perché arriverai in ritardo. Speri che il passato mi avvolga, perché quando accade prevale in me la conciliazione. Per questo motivo non sei venuto in stazione ad aspettare l’ultima carrozza.
C’era un balcone di ferro battuto, sì, ma molto semplice, sbarre verticali dritte poste a distanza regolare, e chiuse sopra e sotto da eguali sbarre, orizzontali. Un po’ rugginose, a delimitare il terrazzo ammattonato di poveri mattoni stanchi, con qualche ombra, agli angoli, di muffa lichenosa.
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