Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.



 
PortaleIndiceCercaUltime immaginiRegistratiAccedi

 

 LA VITA E' ALTRO

Andare in basso 
AutoreMessaggio
Admin
Admin
Admin


Messaggi : 704
Data di iscrizione : 30.03.08

LA  VITA E' ALTRO Empty
MessaggioTitolo: LA VITA E' ALTRO   LA  VITA E' ALTRO Icon_minitimeMer Mag 14, 2008 10:15 pm

― Allora, ragazzi è tutto chiaro?
― Prof, mica tanto. Il numero due è strano…
― Che c’è di strano Martina? Vediamo...
― Questo qui: sviluppa la tua argomentazione in 120 parole…
― Cosa c’è di strano? Ricordi l’unità undici? Beh… sono le stesse cose.
― Sì prof, ma questo tema qui... La pubblicità oggi, che devo fare? Devo dire delle cose a buffo?
― Come, Martina? A buffo?
― Dai prof, m’ha capito...
― Certo che ho capito cosa vuoi dire, però eravamo d’accordo, no? Che tra voi usiate il gergo, lo capisco. Ma con i professori no! E tu non ridere sotto i baffi!
― Ma no, prof....
― Non perdere tempo, dai, Martina, fai il compito. Cos’è che volevi dire? Sforzati, che avete solo due ore oggi….
― Devo dire delle cose che “so” dire, anche se non le penso? O devo dire le cose giuste da dire?
― Martina, tu devi usare quello che “sai” dire in francese. Ok? Le espressioni, le parole che hai imparato… È un compito, questo. Non è la vita reale. Devi essere te stessa, sostenere le tue idee, ma anche tener conto di ciò che puoi fare. È chiaro? Ascoltate tutti ragazzi: è un test di lingua straniera, non potete esprimervi come fareste in italiano. Dovete usare le cose apprese. Poi, se volete, parleremo dello stesso tema un pomeriggio, davanti a un gelato e mi direte la vostra vera opinione. Ora al lavoro!

― Che palle questa... ― È un sussurro, ma riconosco la voce di Andrea, al terzo banco. Mi sembrava strano! Come al solito ci dà giù di brutto… Se non provoca almeno cinque minuti, non è lui.

Che faccio? Lascio correre? Gli dico che ho sentito? Lo guardo storto? Gli faccio lo sguardo bieco di chi si vendicherà o sorrido per creare complicità? Che palle questo, lo dovrei dire io, altroché… Quasi quasi lo metto alla cattedra e gli impedisco di consultare i foglietti che ha sotto il banco. Così lo stronco e amen. Già ma poi gli devo dare il debito e il preside mi tormenta tutto l’anno prossimo coi recuperi. Mah… lascio perdere… tanto d’estate non studierebbe comunque. Gli lancio lo sguardo bieco, va!
Bene: è arrossito, quel movimento leggero della mano, come a chiedere scusa… Ha funzionato. Per un po’ se ne starà buonino.

Che palle questa… Che palle Edo, invece. L’ho visto stamattina che chiudeva il cellulare di colpo, quando sono rientrata a prendere il portafoglio sul comò. Ha una storia, mi sa…
Quand’è l’ultima volta che abbiamo fatto l’amore? Un mese, due? Quando è così, che non mi cerca, è preso, è chiaro. E l’altra sera, dopo il cinema, l’ho visto che prendeva tempo, che non veniva a letto, che aspettava che mi addormentassi. Avevo bisogno che mi stringesse, mi abbracciasse.

Ancora???
― Andrea!!! È inutile che sbirci, tanto la fila B ha un’altra versione, su! E comincia con gli esercizi di coniugazione che così li ripassi… E non sbuffare, è inutile.

― Professoressa!
― Dimmi Barbara.
― Come si dice condizionamento?
Conditionnement. Parli del condizionamento della pubblicità sul pubblico?
― Oui, c’est correct?
― Oui, très bien Barbara.
― E come si dice spot?
― Questo lo dovresti sapere, era tra le parole nuove, lo sai. Pensaci.

Quanto tempo è che Edo non mi bacia? Che non cerca le mie labbra? Che non mi sfiora in cucina, passandomi dietro, mentre preparo e lui apparecchia.

Ieri Giulietta ha lasciato messenger aperto. Chattava con quella sua amica del mare. Non avrei mai creduto che due quindicenni parlassero così dei genitori. Com’è che diceva Giulietta?

Ma i tuoi lo fanno mai…[faccina esterrefatta]?

E la sua amica, come si chiama, cacchio - ma che ho che non mi ricordo i nomi ultimamente? - Serena? Mi pare… No, non Serena… un nome di questi che è anche un aggettivo, com’era? … Gioia! Ecco com’era: Gioia.

Gioia, sveglissima: ke? il sesso? [faccia che si sconquassa dalle risate].

E Gioia non è nemmeno un aggettivo. Bella prof di lingue che sono!

Il sesso? Io, alla loro età, non avrei mai immaginato i miei genitori a letto. Com’è possibile? Avrei dovuto chiudere. Sono stata sleale. Non avrei dovuto leggere. Invece…
Ce l’ho stampata negli occhi quella chat:


giuly_92 scrive:
uhm uhm quello. il sesso
gioia-dreamer scrive:
beh i miei a volte chiudono la porta e allora capisco
giuly_92 scrive:
:aahah: e tu li senti?
gioia-dreamer scrive:
qualche volta ma poi mi metto le cuffiette
giuly_92 scrive:
e si baciano?
gioia-dreamer scrive:
e chenneso! mica spio dal buco della serratura Rolling Eyes
giuly_92 scrive:
ma no!!! io dico di giorno da svegli… Razz
gioia-dreamer scrive:
qualche volta… lui passa e le dà un bacio… sul collo certe volte. Mi sa che gli fa il solletico
…………
gioia-dreamer scrive:
DRRRRRRRIIIIINNNN
gioia-dreamer scrive:
C 6???
giuly_92 scrive:
siii… pensavo
gioia-dreamer scrive:
a ke?
giuly_92 scrive:
boh… i miei mica lo fanno…cioè si, lui ogni tanto lo faceva…ma mia madre si sposta mi sa Sad
gioia-dreamer scrive:
come si sposta?
giuly_92 scrive:
lui gli da un bacio e lei fa un passo indietro, non gli piace mi sa… e mò lui non la bacia più Sad
gioia-dreamer scrive:
allora misa che si dividono, devi essere preparata tu
giuly_92 scrive:
dai, non skerzare, dai cheers
gioia-dreamer scrive:
a me mi piacerebbe che si dividessero così mi farebbero più regali
giuly_92 scrive:
:aahah:
gioia-dreamer scrive:
e se uno dei due ti dice di no tu lo chiedi all’altro e così fai tutto quello che ti pare
giuly_92 scrive:
:aahah: :aahah: :aahah: :aahah: mi fai mori’


Ho chiuso. Ma era tardi.

È tardi, ha ragione mia figlia: io facevo un passo indietro, credo. Cazzo! Ma come ho fatto a non pensarci prima?
Ma… che succede all’ultimo banco? Che combinano quelle due? Meglio che vada a vedere:

― Martina… che hai? Perché piangi, ora? ― frugo in tasca e tiro fuori un fazzolettino di carta ― tieni, asciugati. Vieni, vieni con me alla cattedra… ― Ecco, siediti qui, su! Che sei brava. Hai tutti otto, lo sai fare il compito… guarda che faccina che hai. Che succede? Non hai dormito?

Avrei voglia di accarezzarla, sembra un orsacchiottino arruffato. Si è tolta gli occhiali, si strofina con i pugnetti chiusi, come i bambini piccoli. Si spiaccica tutto il mascara…

― Ma guardati, Martina: sembri un panda così. Che ti succede? Ti va di parlarne? Ma come?! Non hai ancora scritto nulla?
― No, prof, no-non-ce-la-fa-ccio-no...
― Martina, non dire così, sai benissimo che puoi farlo. Dai! Hai dormito stanotte?

Non ce la fa a parlare… scuote la testa debolmente. La voce è un soffio:

― No-non-do-rmo-da-un-sa-cco-pro-fff.
― Hai problemi di cuore? … Barbara!!! Cos’è quel foglietto?! Niente ma, portalo subito qui, avanti! Piegalo e mettilo sulla cattedra! Non lo leggerò ma fino alla fine rimarrà qui, va bene? E non metterti a piangere anche tu! Ascoltatemi bene tutti. Se vi sorprendo a passare qualcosa avrete uno zero che farà media, è chiaro?! Avete capito?! Ora mi state davvero facendo… ― non concludo.

Il peggio che dovrei fare. Lasciare a metà una frase, ripiegare di fronte alla richiesta di rispetto, calare lo sguardo. È la capitolazione: penseranno che non ho le palle, che retrocedo, che faccio un passo indietro piuttosto che…

Un passo indietro. Quand’è stata la prima volta? La prima volta che le labbra di Edoardo mi hanno dato fastidio? Quante altre volte abbiamo fatto l’amore senza sfiorarci le labbra? Il suo sapore. Non ricordo il suo sapore.

Arrossisco. Mi metto di spalle alla classe. Fingo di leggere il poster delle attività extracurriculari. Andrea è in agguato. Sorride, sogghigna, è sprezzante. Accatasta le sue armi, le lucida per benino.
Uno pari, ragazzino. Uno pari. Ma non finisce qui.

Quando mi giro di nuovo Martina è lì, che fissa il foglio bianco. Due lacrime scivolano silenziose fino a metà gota, poi lei china la testa e piombano giù, sul terzo quesito. La consegna si stinge formando una macchia azzurrognola.
Usa una penna profumata: mi arriva l’odore stucchevole di aroma chimico dell’inchiostro bluette.

Singhiozza:

― Pa-pà...-pa-pà-se n’è andato, giovedì. ― Seneandatogiovedì lo dice d’un fiato.
― Piccola mia...

Sento il sapore salato del suo pianto quieto, mi arriva tutto, mi inonda il palato.

Ma è il suo? Mi chiedo, tirando su col naso.

― Vieni piccola, lascia stare il compito. Lo recupererai. Vieni qui.

Quale sarà il suo contatto in messenger? Martina__dreamer, Martina__étoille?

Andrea mi scruta mentre stringo quell’orsacchiottino arruffato.

Due a uno, ragazzino: la vita è questa.

La vita è altro.
Torna in alto Andare in basso
https://daniela.forumattivo.com
 
LA VITA E' ALTRO
Torna in alto 
Pagina 1 di 1
 Argomenti simili
-
» LA VITA E' ALTRO
» 04 - SCUOLA DI VITA

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
 :: Le home page :: Portale-
Vai verso: